Difensori palleggiatori Tabbiani gioca sempre con la linea alta e qui Somma e Lorenzini, bravi nell’1 contro 1 e nelle letture, potrebbero faticare perchè lenti per rimanere alti dovendo in certi casi "scappare" indietro. Ma se si abbina uno veloce come Rapisarda che sappia coprire la profondità in determinate situazioni il problema tattico potrebbe risolversi. Mettere in mezzo come centrale di destra un terzino rapido e veloce e un centrale sinistro altrettanto veloce consente di ottenere dei privilegi sia in fase di spinta sia quando si rimane più bassi. In questo modo la difesa rossazzurra potrebbe essere elastica con i centrali difensivi che devono tramutarsi nei primi costruttori di gioco. Il Catania di Tabbiani per crescere dovrà avere gamba soprattutto in mezzo al campo. Difficile pensare che in questo scacchiere possa trovare stabilmente spazio Ciccio Lodi che però potrebbe essere utile in alcune partite bloccate e fungere inoltre da uomo spogliatoio. Se fa come Handanovic nell'Inter, il centrocampista potrebbe essere molto utile alla causa. Il Catania prima di tutto dovrà trovare l’alchimia giusta e fare bene anche quando giocherà senza palla.
Con le ali si vola Nel 4-3-3 di Tabbiani gli esterni offensivi rimangono molto larghi per sfruttare quanto più possibile l’ampiezza del campo così da poter allargare le linee difensive e favorire gli inserimenti delle mezzali e degli altri attaccanti. E da questo punto di vista logicamente l’ex Fiorenzuola saprà valorizzare l’enorme potenziale di Chiarella e di Andrea Russotto: quest’ultimo se sta bene in Serie C sa fare la differenza. Non resta che attendere di vedere in campo questo Catania con la filosofia Zemaniana, basato sull’aggressione alta degli avversari, sui recuperi palla immediati e sulle ripartenze fulminanti, di un allenatore emergente di cui al Nord Italia si parla un gran bene.
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