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L'INTERVISTA

Verratti: “Io sempre professionale, via dall’Europa per non sfidare il PSG”

Psg Verratti
L'ex centrocampista del PSG, approdato in Qatar all'Al-Arabi, ha spiegato in un'intervista a L'Equipe la scelta di lasciare il calcio europeo
Redazione ITASportPress

Poco più di un mese dopo il suo approdo in Qatar per indossare la maglia dell'Al-Arabi, Marco Verratti ha concesso un'intervista a 'L'Equipe' nella quale ha spiegato i motivi che l'hanno convinto a dire addio al PSG dopo 11 stagioni.

Il centrocampista pescarese non rientrava più nei piani della società e neppure del nuovo allenatore Luis Enrique e al termine di un'estate di riflessione ha accettato di cambiare vita e di iniziare a scrivere un nuovo capitolo della propria carriera.


Del resto negli ultimi tempi si era rovinato anche il rapporto con la tifoseria, che dopo averlo avuto come idolo per anni aveva iniziato a criticare Verratti a causa del suo calo di rendimento, in particolare nelle gare europee.

IL RAPPORTO CON LUIS ENRIQUE - Marco ha però tenuto a ribadire il profondo legame con il Paris e con la sua gente, certificato anche dalla commovente festa d'addio celebrata al Parco dei Principi lo scorso 15 settembre. E di aver scelto di andare a giocare fuori dall'Europa proprio per evitare il rischio di affrontare il PSG da avversario in Champions: "Luis Enrique voleva cambiare, del resto ognuno ha la propria visione del calcio. Penso che avesse bisogno di un altro tipo di giocatori per sviluppare il suo calcio. Tengo a dire che non ho nulla contro di lui, abbiamo avuto un ottimo rapporto. Semplicemente ci sono momenti in cui è meglio cambiare. Ero al PSG da tanti anni e voleva una nuova avventura e un'esperienza diversa senza però correre il rischio di affrontare il PSG. Per questo ho deciso di lasciare l'Europa".

"IL CALCIO È UN GIOCO..." - Verratti prende poi parola sulle accuse di "dolce vita" che gli erano piovute addosso a mezzo stampa nell'ultima fase della sua esperienza parigina: "Ci sono giocatori che si nascondono, io mi sono sempre assunto le mie responsabilità, nella vita come in campo e credo che la gente mi abbia voluto bene anche per questo. Sapevo quando potevo mangiare con i miei amici e quando poter andare in discoteca. Ho passato undici anni qui, è normale che la gente mi incontrasse più di altri giocatori, così come è normale che non stessi tutti i giorni a casa...".

"Per me il calcio è sempre stato un gioco - ha aggiunto - Il piacere che mi concedevo era di bere un bicchiere di vino quando non c'erano gli allenamenti. Però in campo sono sempre stato molto professionale, non sono mai arrivato in ritardo di un minuto ad un allenamento".

"IN QATAR PER AIUTARE IL MOVIMENTO" - Una battuta poi sul livello del campionato qatariota, dove sta per approdare l'ex allenatore di Verratti Christophe Galtier, ingaggiato dall'Al-Duhail al posto dell'esonerato Hernan Crespo: "Sicuramente il livello non è lo stesso della Ligue 1, ma posso aiutare il campionato a crescere e consigliare i compagni".

"FORZA PSG!" - C'è spazio anche per un augurio agli ex compagni, quello di raggiungere il traguardo più ambito e ancora stregato...: "Vivrò qui per tutta la vita e finché giocherò tornerò ogni volta che potrò. Verrò anche a vedere qualche partita del Psg, mi piacerebbe che riuscisse finalmente a vincere la Champions".

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