ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

Mondo rossazzurro

Catania, costi, ricavi e budget: ecco il codice Pelligra

Catania, costi, ricavi e budget: ecco il codice Pelligra - immagine 1
Il metodo del presidente rossazzurro per la risalita del Catania
Redazione ITASportPress

A Catania entusiasmo e ambizione spesso vanno a braccetto. Il tifoso dopo la promozione in C continua a chiedersi nei bar e nei luoghi di ritrovo, quali sono gli scenari di investimenti che dovranno far fare al club il salto in Serie B grazie al mercato. Alcuni sussurri raccontano che il budget fissato dal presidente Rosario Pelligra - al momento - solo per il monte ingaggi potrebbe avvicinarsi a circa 3,5 milioni di euro lordi. Bastanti? Un sussurro, non una certezza. In C, in questa annata, per vincere alcuni club hanno sborsato circa 8 milioni solo per gli ingaggi, ma investire meno non sempre significa ridimensionare gli obiettivi sia chiaro. Pelligra – a meno di un anno dal suo insediamento – è sbarcato a Catania con il piglio decisionista di chi non vuole limitarsi a vivacchiare. Anche perchè farlo in Serie C sarebbe un salasso e rimanerci a lungo in questa categoria porterebbe la proprietà ad un esborso notevole e allo sfinimento economico. Oltre al monte ingaggi Pelligra dovrà sostenere altri costi. Vediamo quali.

COSTI E RICAVI - Agli stipendi dei calciatori rossazzurri vanno aggiunte le spese per staff tecnici, manager e altri dipendenti, più i settori giovanili, le tasse, le trasferte e il resto. Costi tutti a carico di Pelligra, visto che le entrate sono risicate. Per esempio, la suddivisione delle risorse dalla Legge Melandri (diritti tv) prevede il solo 2% della torta, quasi 25 milioni, distribuiti in base al minutaggio, ossia l’utilizzo dei giovani: chi sfrutta questa politica al massimo, porta a casa fino a 600-700mila euro. Difficile pensare che un ambizioso Catania possa avere ogni domenica tanti ragazzi nella formazione titolare. Pelligra può attingere dagli incassi da stadio (forchetta da 700 mila euro a 800) e le sponsorizzazioni (forchetta da  circa 700 mila euro a un milione). Ovviamente le entrate dipendono poi dai risultati sul campo. 


SOSTENIBILITA’ Dal punto di vista tecnico, l’ambizione della proprietà è stata subito saziata dalla vittoria di un campionato conquistato con due mesi di anticipo, ma adesso i tifosi vogliono sapere qual è l’obiettivo del Catania per la prossima stagione. E’ evidente che l’asticella delle ambizioni del popolo rossazzurro è alta. Per il momento la proprietà e i dirigenti continuano a ripetere la parola “sostenibilità” ma senza centro sportivo, un vivaio  e un piano scouting, sembra più uno slogan. Pelligra ha sempre ribadito che l’obiettivo è quello di una crescita costante e sostenibile del suo club. Una missione che vorrebbe realizzare grazie ad una politica di contenimento dei costi senza deroghe. Ma questo non dovrebbe impedire al Catania di essere protagonista in C con una squadra di combattenti. 

MERCATO Grella e Carra sono già al lavoro per la prossima stagione e stringono per individuare l’allenatore. Poi bisognerà liberarsi dei giocatori della promozione indesiderati per la Serie C e con ingaggi alti, e pensare a ricostruire la squadra con almeno 15 calciatori da tesserare oltre ai 6/7 confermati. Il mercato purtroppo regala poche gioie ai club. Destinati a soffrire, in attesa della benedetta riforma che garantirà una maggior sostenibilità. Pelligra per il primo anno di Serie C non avendo vivaio, scouting e infrastrutture, sa bene che per provare a vincere il campionato deve mettere sul piatto un budget importante. 

I CONTI IN TASCA AI CLUB DEL GIRONE C Per risalire la china al Catania servono calciatori di categoria che hanno contratti importanti e anche un tecnico esperto che sappia lavorare bene con i giovani, che sappia motivare la squadra e creare un gruppo di guerrieri. Il Crotone in questa stagione ha sborsato di solo monte ingaggi 7,5 milioni. Il Catanzaro ha messo sul piatto solo per gli stipendi 5,5 milioni, settimo monte ingaggi di tutta la Serie C, nella rosa spiccava Pietro Iemmello con 300 mila euro. L’Avellino e il Pescara hanno speso in totale di monte ingaggi 4 milioni, il Foggia e il Potenza 2, Juve Stabia, Cerignola e Monterosi  1,8 milioni, Turris, Fidelis Andria, Francavilla, Monopoli, Latina e Messina 1,5, sotto il milione Taranto, Giugliano, Picerno e la Gelbison. Il ciclo di Pelligra potrebbe iniziare con un codice ben preciso: affari sostenibili e modernizzazione ma devono arrivare presto le vittorie sul campo.