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Catania, al via la rivoluzione d’estate

Catania, al via la rivoluzione d’estate - immagine 1
I piani della società etnea in vista del prossimo campionato di Serie C
Redazione ITASportPress

Archiviata la stagione 2022/23 con la facile quanto scontata vittoria del campionato di Serie D e le clamorose eliminazioni dalla Coppa Italia e dalla Poule Scudetto al primo turno, un vento di futuro entra dalle finestre di Piazza Spedini sede attuale del Catania. Il cantiere è già aperto e la dirigenza etnea si proietta alla prossima stagione e difatti è pronta la rivoluzione d’estate.

 SOSTENIBILITA' Sarà un Catania 2023-24 più giovane e sostenibile come ha fatto intendere il presidente Rosario Pelligra e il suo vice Vincenzo Grella che dovrà provare a vincere il campionato di Serie C con un budget normale e senza cifre folli. Si cerca di fare in modo che la società possa essere gestita senza dover costringere la proprietà a mettere mano al portafoglio in maniera consistente. I tifosi però vogliono un Catania sempre ambizioso e dunque continueranno ad alzare l’asticella. Pelligra sa bene che rimanere a lungo nella terza serie professionistica è un salasso per le casse del suo club visto che i costi sono più dei ricavi. Rivoluzione non sarà per quanto riguarda l’area tecnica ma ai piani alti di piazza Spedini non è così scontato che la missione di risalita venga affidata al d.s. Laneri.

L'ARCHITETTO L’architetto della promozione del Catania potrebbe non incassare la fiducia di Pelligra e sono iniziate anche le esplorazioni per trovare un d.s. che ricostruisca dalle fondamenta investendo e lavorando a fondo e bene. Il ruolo del d.s. è fondamentale ancor più se occorre pianificare una risalita non soltanto a colpi di figurine, buoni per strappare l’ovazione da circenses, ma spesso nocivi per i conti economici. Spendere non sempre è garanzia di successo e il Catania dovrà abituarsi alla sostenibilità, che non è soltanto uno slogan sbandierato da Pelligra. Il calcio è cambiato e cambierà ancora: servono buone idee, a cifre accessibili, sorrette da un’organizzazione non più basata su variabili indipendenti, compreso il semplice talento. Ma la dirigenza rossazzurra ha già fatto capire che non si lancerà in investimenti a fondo perduto, tipici di un mecenatismo che, a primo acchito, accendono folle e curve, ma che alla lunga portano a bilanci in profondo rosso con tutto ciò che ne consegue, sul piano sia economico sia sportivo. Da qui l’esigenza di arruolare un navigato manager del pallone per rafforzare la dirigenza e al tempo stesso garantire supporto e confronto al nuovo tecnico. 

NON TUTTI VIA  Castellini non si muoverà - ma gli addii possono arrivare in doppia cifra e i nuovi arrivi... quasi. Rimarranno anche  Rapisarda, Palermo, Lorenzini, e Somma, poi ci sarà da trattare con le società di appartenenza per Chiarella e Vitale. Resterà anche l’attaccante De Luca che forse in Serie C farà più gol che in D specie se dovesse arrivare un tecnico “giochista” e non “risultatista” come Ferraro. Lodi, A. Russotto, Sarao, Jefferson, Litteri, Sarno e Giovinco sono più fuori che dentro il progetto tecnico del Catania. Via il portiere Bethers e chi ha avuto poco spazio in questo campionato. 

IN ENTRATA - La questione è complessa ed è anche legata alla conferma o meno di Laneri. Sicuramente due portieri, almeno tre difensori, quattro centrocampisti. Davanti... è un’altra storia. Più complessa. Gli attaccanti costano e il Catania dovrà scegliere. Una punta giovane o una esperta? Serve un 9 da doppia cifra. Visto che per gli attaccanti la concorrenza è sempre forte sarà meglio muoversi in anticipo ma la rivoluzione d'estate è già cominciata. 

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