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Catania, dopo lungo vertice ecco il progetto di Pelligra e Grella per la C

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Gettate in questi giorni le basi per il Catania del futuro. Ecco le novità

Subito dopo la vittoria contro il Real Aversa, il presidente del Catania Rosario Pelligra ha rotto subito gli indugi spiegando che domenica 30 aprile, in occasione dell’ultima gara della stagione al Massimino, la squadra ha bisogno dell’incitamento compatto dei propri tifosi. Poi il patron australiano ha replicato il giorno dopo e infatti non si è limitato a ricordare l’importanza del pubblico, ma ha invitato al vecchio Cibali anche le famiglie e i nonni. Poche parole però piene di significato.

IL VIAGGIO Nel frattempo la sua presenza a Catania è servita per un tavolo aperto tra dirigenza e staff tecnico, per programmare il futuro in nome di una strategia comune. Si è discusso dalle 15 fino a tarda sera. Pelligra dopo un viaggio di affari in Spagna la prossima settimana, farà presto ritorno a Catania, forse con Bresciano, per fare il punto su stadio, squadra e centro sportivo di Nesima. Il Comune etneo ha deciso di valorizzare lo stadio con i lavori di restyling e Pelligra ha sempre ammesso che vuole rimanere nel luogo in cui è cresciuto il Catania. Lo stadio rimarrà sempre dov’è oggi, nel cuore della città e in futuro potrà essere allargato. Pelligra continuerà a dialogare con le istituzioni e cercherà di fare il meglio per le persone e per la città dell’Elefante.

PROGETTO TECNICO AL TOP Dalla sede del club rossazzurro dopo gli incontri di questa settimana, trapela qualcosa sul futuro di Ferraro: il tecnico non è stato confermato per la prossima stagione e la società continua le sue esplorazioni. La decisione definitiva non è ancora stata presa anche se ad oggi non ci sono  segnali di rinnovo o che si prosegua all'insegna della continuità. Un allenatore non può essere giudicato solo sulla promozione. Anche se a Ferraro andrà a buon fine la sua Opa sulla poule scudetto, la sua esperienza al Catania, che è stata un successo considerando però che ha potuto contare su un un gruppo forte, si chiuderà agli inizi di giugno. La proprietà ha speso circa sei milioni concedendo a Giovanni e al suo staff assoluta libertà e tutto ciò che era necessario per poter lavorare bene e stravincere il campionato. I rossazzurri si piazzano al primo posto per milioni di euro investiti in Serie D soldi serviti per il pagamento degli ingaggi di calciatori, tecnici e del personale. Dietro la frase di Ferraro «quello che il presidente Pelligra ci ha messo a disposizione» c’è una montagna di soldi. La politica sportiva di Ross Pelligra e del vice presidente Vincenzo Grella per il futuro è chiara: generare giocatori giovani e di qualità, che possano garantire alla società un futuro sportivo ed economicamente sostenibile. Un concetto ribadito più volte dalla dirigenza. Prima dell’addio da Catania siamo certi che Ferraro, vorrà entrare in conclave con la dirigenza per salutare tutti con stile e con garbo, qualità mostrate alle pendici del vulcano sin dal suo primo giorno dal mister di Vico Equense. Un gentiluomo questo Ferraro anche se meno comandante dei suoi predecessori che si sono accomodati sulla panchina etnea.

APRITE LE PORTE ALLA BELLEZZA La domanda è ovvia: chi al posto di Ferraro? Di certo c’è che il nuovo allenatore troverà una società molto organizzata. A Catania c’è tutto e in modo eccellente. Piacciono alla dirigenza gli allenatori che incidono, che danno un’identità. Un mister con promozioni in Serie B alle spalle, con un’intelligenza superiore alla media e con uno spirito vincente. E possibilmente che abbia visioni superiori alla norma dovendo condurre il Catania in alto. Smentite arrivano su Vivarini del Catanzaro mai stato nella lista di Grella dove figurano altri nomi per un Catania che dovrà mostrare bel gioco da costruire tra lavagna e campo con una evoluzione marcata del progetto tattico di questa stagione. In sintesi un Catania più “sarrista” che “allegrista” che abbia una concezione del calcio fondata sulla velocità e sulla propensione offensiva. Grella ha le idee chiare sul futuro ma anche sul presente e oggi si sdoppia: da un lato deve pensare al progetto a lungo termine, dall’altro ha l’obbligo di inseguire un sogno chiamato Serie B. Con lo spirito del dirigente visionario cerca di tenere insieme le due esigenze. Una grande filosofia lavorando con il settore giovanile dove dovranno formarsi i talenti siciliani. 

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